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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il lupo torna sul Lario: altri avvistamenti a Bellano

Le immagini delle fototrappole non lasciano spazio a interpretazioni: “A giugno una pecora è stata sbranata”

A giugno il primo caso, ad agosto l'ufficialità: il lupo è tornato nel Lecchese. La pecora trovata morta a Galbiate è stata sbranata da un esemplare. A due mesi dall’episodio, il territorio lecchese è nuovamente interessato da segnalazioni di avvistamento del carnivoro, questa volta a Vendrogno, in zona San Grato ai Monti: non lasciano spazio a interpretazioni le immagini registrate dalle fototrappole. In merito è intervenuto il consigliere regionale lecchese di Fratelli D’Italia Giacomo Zamperini, in qualità di presidente della Commissione montagna.

“Ormai è certificata la presenza del lupo anche sul nostro territorio, infatti, dopo la predazione avvenuta a giugno a Galbiate - per la quale dai dati tecnici degli Uffici competenti di Regione Lombardia è arrivata la conferma che si trattasse di un lupo - anche da Vendrogno è giunta una segnalazione tramite una fototrappola dell’avvistamento di un lupo”, ha affermato il consigliere.

Lupo a Vendrogno

“Ci troviamo a un punto di non ritorno. È acclarato che la specie lupo non è in via di estinzione ed è altrettanto acclarato che, al contrario, la sua presenza sta creando importanti danni di tipo economico e rappresenta un grave rischio per le persone. La presenza di questo predatore è fortemente impattante sulle attività di montagna, come la pastorizia ma non solo, basti pensare ai danni al turismo dovuti alla preoccupazione tra la popolazione locale e tra i turisti. Ora urge una riforma del Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo, il quale deve essere aggiornato con regole chiare, certe e utili finalizzate al contenimento della specie di fronte a specifiche situazioni di danno economico o di potenziale pericolo. Serve più coraggio: è fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi”.

“La soluzione? Un piano di contenimento”

“In Svizzera, il problema della presenza del lupo è risolto con l’abbattimento: prima di arrivare a questo possiamo, ed è assolutamente necessario e non più procrastinabile, predisporre un adeguato e concreto piano di contenimento che preveda monitoraggio, prevenzione, indennizzo dei danni, confronto e ascolto del territorio, informazione e formazione - ha concluso Zamperini -. Dobbiamo lavorare per contenere i rischi, senza mai dimenticare che l’obiettivo deve sempre essere la sicurezza dei cittadini, il sostegno ad imprese e allevatori, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo del turismo. Trovare un equilibrio tra tutti questi interessi è la grande sfida che abbiamo di fronte. Il prossimo 15 settembre parteciperò al tavolo tecnico di confronto con la Comunità di lavoro Regio Insubrica, durante il quale la questione del contenimento del lupo sarà oggetto di discussione anche con Regione Piemonte, ugualmente interessata dal problema”.

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