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Così la Polizia ha smantellato il call center dello spaccio

Le indagini sono andate avanti per un anno e mezzo, ma sono state finalizzate nel giro di due mesi

Un'operazione spiegata nei dettagli dal questore Ottavio Aragona, dal procuratore Ezio Domenico Basso e dal commissario capo Gianluca Gentiluomo. “Questa è la seconda e significativa operazione di contrasto allo spaccio che il reparto mette in piedi dopo quella compiuta in viale Turati. Operazione che adesso è in fase di udienza preliminare e nelle prossime settimane verrà pronunciata la sentenza”, ha aggiornato Basso su quello specifico caso.

“Pronto? Vorrei della cocaina”: così funzionava il call center dello spaccio

conferenza polizia 9 maggio 20232 Ottavio Aragona Ezio Domenico Basso Gianluca Gentiluomo

Questo, invece, riguarda una fetta di territorio ben più ampia e tocca ancora una volta la Brianza: “Sicuramente la Polizia di Stato, come le altre forze dell’ordine, sta mettendo in atto un grande impegno per contrastare i vari fenomeni delinquenziali; quello dello spaccio, come quello dei reati contro il patrimonio e della microcriminalità, è molto diffuso. Il merito è esclusivamente delle forze dell’ordine di aver ottenuto questi risultati e a loro va la mia gratitudine, stiamo tentando di far vivere in una maggiore sicurezza urbana la popolazione”.

“Questo era un fascicolo rimasto nel cassetto a causa delle carenze di organico - ha rammentato il procuratore -. Con la possibilità di non doversi dedicare solamente alle emergenze, il dottor Gentiluomo l’ha ripreso in mano insieme ai suoi uomini e l’ha attualizzato: in breve ci sono state otto misure cautelari, questo significa che la risposta è stata rapida e precisa”.

L'indagine

“L’indagine è nata da alcune segnalazioni arrivate da Calco e Olginate, sia dai cittadini che dalla Polizia Locale - ha quindi fatto presente il commissario Gentiluogo -. Visionando quanto ripreso dai sistemi di sorveglianza abbiamo visto dei movimenti sospetti e da lì abbiamo avviato un’attività durata un paio di mesi che ha portato alla luce un cospicuo giro di traffico di stupefacenti”.

Il sodalizio criminale “era organizzato e prevedeva la gestione tramite un centralinista: era usato un unico cellulare e chi rispondeva si accordava in tutto e per tutto con il cliente finale; era poi lui a mobilitare i vari pusher sul territorio”, con le consegne che avvenivano “in luoghi affollati per non destare sospetti usando dei veicoli intestati a dei prestanome”.

conferenza polizia 9 maggio 20234 Gianluca Gentiluomo

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