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"Equitalia non dovrebbe arriva al 2018", i sindacati scrivono a Renzi

La lettera aperta a firma FABI in risposta alla dichiarazioni del Premier riguardo alla chiusura della società

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e, per conoscenza, all'Amministratore Delegato del Gruppo Equitalia Avv. Ernesto Maria Ruffini

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri, abbiamo appreso, con estremo sconcerto, che Equitalia "non dovrebbe" arrivare al 2018 e che state "riorganizzando il sistema perchè sia sempre più a disposizione del cittadino e non vessatorio per il cittadino", e ci chiediamo:

Quei nove miliardi di obiettivo di riscossione imposti al sistema, e sui quali il bilancio dello Stato sembra oggi contare molto, come pensate di recuperarli domani?

Il sistema della riscossione svolge un ruolo fondamentale, oltre che per il recupero reale delle risorse, anche e soprattutto per l'effetto della deterrenza. Chi da domani svolgerà tale indispensabile funzione volta a far comprendere ad un numero sempre maggiore di cittadini il valore (diritto/dovere di ognuno) di contribuire solidalmente al reperimento delle risorse necessarie alla vita della collettività?

Se ritenete che il concreto operare delle Società di riscossione, del tutto stabilito per legge, è vessatorio nei confronti dei cittadini, perchè non avete cambiato le leggi che ne regolamentano l'attività?

Spesso gli Enti impositori, tra i quali lo Stato e tutti gli enti locali, hanno chiesto ad Equitalia ed a Riscossione Sicilia di riscuotere crediti palesemente inesigibili accollando alle società di riscossione contenziosi già perdenti in partenza e costruendo ed accrescendo sempre più in tal modo un'immagine negativa del nostro operato. Su chi scaricherete queste responsabilità da domani? Come si chiamerà il parafulmine delle altrui inefficienze?

Gli insulti, le minacce personali e le intimidazioni, per non parlare degli attentati, hanno caratterizzato il lavoro e la vita degli operatori del settore negli ultimi anni. Chi altri, oltre ad alcuni rappresentanti di movimenti politici populisti, sentiva l'esigenza di una dichiarazione che rivitalizzasse una campagna diffamatoria e populista nei confronti di Equitalia e dei suoi dipendenti?

Tutto avremmo potuto aspettarci tranne che il massimo esponente del Governo, con le sue parole, riaprisse vecchie ferite e desse l'avvio ad una nuova campagna "contro"…………..

Ogni giorno ci viene ricordato che le finanze di questo Paese hanno urgente necessità di reperire nuove risorse per affrontare il sempre crescente debito pubblico e pagarne gli interessi passivi, e ciò mentre il welfare nel suo insieme (pensioni, sanità, servizi…..) vede un costante peggioramento da anni.

Di sicuro il clima di incertezza che da questa mattina (19 maggio 2016, ndr) è esploso all'interno della categoria non favorirà il raggiungimento di quegli obiettivi "sfidanti" che il suo stesso Governo ha imposto al Servizio Nazionale della Riscossione ed anzi, demotiverà il personale che, ogni giorno, si espone in prima persona con abnegazione e grande professionalità.

Da oltre un decennio è in corso un lento processo di trasformazione del settore che ha comportato continue riorganizzazioni e rivisitazioni della normativa e delle metodologie di riscossione; se si ritiene che occorrano ulteriori cambiamenti non sarebbe più proficuo cercare di parteciparli?

Le Organizzazioni Sindacali rappresentative dei lavoratori di Equitalia e di Riscossione Sicilia, nel tempo hanno accompagnato importanti trasformazioni con grande senso di responsabilità e garantendo la serenità della categoria; solo grazie a tale clima sono stati possibili sempre migliori risultati per le finanze dello Stato così come testimoniato dall'attuale Amministratore Delegato del Gruppo Equitalia alle Commissioni Finanze dei due rami del Parlamento.

E domani?

Distinti saluti.

Le Segreterie Nazionali del settore Riscossione Tributi

Roma, 19 maggio 2016

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