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Domenica, 28 Aprile 2024

"Invasi dai cormorani, serve con urgenza un nuovo piano di controllo"

L'appello di Stefano Simonetti, presidente Fipsas provinciale Lecco: "C'è una vera e propria invasione di uccelli ittiofagi che cagionano un danno ittico ed economico notevole. Va rivisto il piano selettivo regionale"

"Urge una revisione del piano di controllo selettivo di soli 346 cormorani su tutto il territorio regionale. Si tratta di un numero inadeguato. Questi uccelli stanno infatti invadendo anche il nostro lago e l'Adda, con notevoli danni ittici ed economici e bisogna intervenire". Questa la presa di posizione della sezione provinciale di Lecco della Fipsas - la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee - guidata a livello locale dal presidente Stefano Simonetti.

"Riceviamo ogni giorno fotografie di stormi di cormorani sul Lario e nei laghi minori, anche oggi nel bacino di Garlate vi era un assembramento di centinaia di questi volatili - dichiara Simonetti - Siamo in presenza di una vera e propria invasione di uccelli ittiofagi i quali ogni giorno cagionano un danno ittico ed economico notevole. Va premesso che i precedenti piani prevedevano un numero massimo di capi abbattibili annualmente (tra il 1° ottobre e il 15 marzo) a livello regionale del 10% degli individui di cormorano conteggiati nei dormitori con il “censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti in Lombardia - International waterbird census. Poiché i conteggiati complessivamente nel 2023 sono 9439 e nei dormitori sono stati 6.679, ci saremmo aspettati un piano di abbattimento di almeno 667 capi, quasi il doppio di quelli effettivamente autorizzati".

"Apprendiamo, con stupore e sconcerto dal parere di competenza di Ispra la quale ritiene adeguato l’abbattimento in regione Lombardia di soli 346 cormorani - incalza il presidente provinciale Fipsas - Il report Iwc effettuato in Lombardia nel 2023 espone chiaramente che i capi di cormorano censiti in Lombardia nel 2023 è pari al n. 9.439 mentre la media del 2022 è di 6.929 capi, con una variazione media in aumento del 36,2%. Il piano di controllo selettivo che determina in soli 346 capi abbattibili su tutto il territorio regionale per il 2023 è chiaramente fondato su dati errati e falsamente motivati poiché solo in Provincia di Lecco vi sono migliaia di cormorani e tale dato è in contrasto anche con il report del 2023 che appare sottostimato".

Cormorani a Garlate.

"Oltre a ciò, limitare il contenimento del cormorano a sole 5 province (Como, Lecco, Varese, Bergamo e Brescia e 35 capi nel Lago di Monate) appare un'ulteriore decisione errata e da modificare per una azione di contenimento efficace - incalza l'avvocato Simonetti - Sebbene il censimento effettuato Iwc del 2023 appare sottostimato, si chiede che almeno i dati censiti (9.434 capi) siano utilizzati per effettuare (su tutto il territorio regionale) l’abbattimento pari al 10%. Quindi con il controllo selettivo di almeno 943 capi". Inoltre, considerate le capacità di spostamento di questo uccello, si avrebbe una maggiore efficacia delle azioni di controllo se queste fossero applicate su tutto il territorio regionale".

La Fipsas Lecco evidenzia quindi che "l’azione predatoria del cormorano si sta diffondendo anche sulle acque pregiate di tipo B, le acque torrentizie dove ogni anno effettuiamo (per conto di Regione Lombardia) le semine di materiale ittico pregiato come le trote marmorate. A proposito di trota marmorata (specie sull’orlo dell’estinzione), occorre notare che i tratti fluviali dove questa specie risulta essere più abbondante si trovano nelle provincie di Lodi e Cremona sul Fiume Adda ed in provincia di Pavia sul Fiume Ticino, in nessuna di queste province viene applicato il piano di controllo del Cormorano! Tutto ciò, oltre che un danno per la pesca sportiva, professionale, per la filiera enogastronomica e turistica è una atroce beffa".

Ben 7 quintali di trote saranno immesse nei torrenti lecchesi

Secondo l'associazione sportiva dilettantistica, il controllo selettivo di soli 346 capi nel periodo 2023-2024 violerebbe il capitolo 7 del piano ittico regionale poiché è una misura inadeguata a contenere i danni alla pesca e alla piscicoltura. "La massiccia presenza del cormorano nel Lario e nelle acque della provincia e il piano di controllo selettivo di 346 cormorani su cinque provincie è inadeguato e ridicolo, inoltre, vanifica ogni sforzo per incrementare il patrimonio ittico effettuato dai volontari con programmi di riqualificazione ambientale e opere ittiogeniche".

"Abbiamo chiesto ripetutamente a Regione Lombardia di farsi interlocutore con Ispra per un aumento dei capi da abbattere - conclude Stefano Simonetti - La presenza ormai massiccia del cormorano su tutto il territorio regionale e sul Lario in particolare, ci impone di chiedere all’assessore Beduschi, ma anche all’assessore Fermi, al sottosegretario Piazza, oltre che a tutti i rappresentanti del nostro territorio in Regione un intervento urgente, affinché, sia posto un correttivo a una decisione che appare errata, inadeguata e dannosa".

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