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Un tesoro di Roma antica e della Magna Grecia troverà casa sul lago

Grazie all'intesa tra Provincia e Soprintendenza una preziosa collezione di reperti archeologici diventerà mostra permanente a villa Monastero. E le ceramiche scoperte al Forte Fuentes saranno valorizzate sul territorio. "Un doppio orgoglio"

"Un grazie sincero a tutti coloro che hanno reso possibile questo doppio progetto di valorizzazione del territorio con autentici tesori di archeologia. L'antica collezione di preziosissimi reperti che troverà posto a Villa Monastero e le ceramiche scoperte al Forte di Fuentes che saranno collocate in musei del Lecchese sono motivo di gioia e di grande orgoglio per tutti".

Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, non nasconde la propria soddisfazione nel dare la notizia che un tocco di Magna Grecia, antica Roma e artigianato Etrusco troveranno casa sul lago. Si tratta di quasi 200 "pezzi" raccolti nella collezione del generale Alceo Cattalochino - impegnato sul fronte della prima guerra mondiale e decorato con medaglia d'oro al valor militare - i cui eredi abitano proprio a Lecco e hanno collaborato, nei termini di legge, con la Soprintendenza per mettere a disposizione del pubblico questo patrimonio archeologico con alcuni esemplari risalenti perfino al VII secolo avanti Cristo. 

Significative e di alto valore anche le migliaia di frammenti ceramici  del 1.600 e 1.700, frutto di un ritrovamento quasi casuale avvenuto nel 2022 sull'alto lago, prima al Forte di Colico e poi a Sorico.

La collezione archeologica.-2

La doppia operazione è stata illustrata oggi nella sede della Provincia di Lecco dove, insieme alla presidente Hofmann sono intervenuti anche Anna Ranzi, conservatore di Villa Monastero; Giuseppe Stolfi, soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza, Pavia, Sondrio e Varese; Alice Maria Sbriglio, funzionario archeologo della stessa Soprintendenza, oltre a restauratori ed eredi dei possessori delle due distinte raccolte. Proprio la dottoressa Sbriglio ha illustrato con video e immagini le caratteristiche della collezione Cattalochino da un lato, e il lavoro di restauro delle antiche ceramiche di Fuentes dall'altro.

La collezione archeologica. (2)-2

"La costante opera di tutela sul territorio condotta dalla Soprintendenza ha consentito il recupero di due importanti nuclei di reperti archeologici, detenuti a diverso titolo da privati, che grazie alla preziosa collaborazione della Direzione regionale Musei della Lombardia e della Provincia di Lecco saranno valorizzati all’interno del sistema museale della Provincia di Lecco" - hanno sottolineato i relatori.

I reperti di Fuentes.

"Nel 2022, in virtù della stretta cooperazione con il Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, sono stati recuperati a Sorico, nell’abitazione di un privato, migliaia di frammenti ceramici sei-settecenteschi, provenienti dal vicino Forte di Fuentes a Colico. Questo complesso di vasellame da mensa, che offre un prezioso spaccato sulla vita quotidiana del Forte, è attualmente in fase di restauro, grazie anche alla disponibilità della Banca Credito cooperativo della Valsassina".

L'intervento di Alice Maria Sbriglio, funzionario archeologo.

"Inoltre, a seguito della firma di un protocollo d'intesa tra il ministero della cultura e la Provincia di Lecco, una collezione archeologica di valore storico eccezionale, acquisita alla disponibilità dello Stato nel 2023, verrà musealizzata a Villa Monastero nel corso del prossimo anno". Si tratta appunto della collezione Cattalochino.

La collezione archeologica. (3)

"Parliamo di quasi 200 reperti provenienti da diversi ambiti culturali, quali la Magna Grecia, il mondo etrusco e quello romano, che dopo anni di oblìo verranno finalmente esposti al pubblico. Tra questi spiccano per rarità un gruppo di vasi apuli dalla decorazione policroma molto elaborata ed eleganti calici etruschi in bucchero". Questi ultimi risalgono al VII secolo avanti Cristo, mentre i vasi apuli (in particolare del nord della Puglia) con decorazione prolicroma al IV secolo sempre avanti Cristo.

La firma dell'accordo tra Soprintendenza e Provincia, Giuseppe Stolfi e Alessandra Hofmann.

Ma quando aprirà il museo a villa Monastero? "Siamo in una fase di progettazione preliminare per quanto riguarda la ristrutturazione di parte degli spazi all'ultimo piano della villa che ospiteranno la collezione archeologica - conclude Alice Maria Sbriglio - Come tempistiche si prospetta un anno circa di lavori. Il progetto scientifico è in capo alla Soprintendenza. Contiamo quindi di inaugurare la mostra permanente nella primavera del 2025".

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