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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Calolziocorte

Studenti e alpini in visita al Binario 21 della Stazione centrale "Per non dimenticare"

L'iniziativa del gruppo CulturaInsieme di Calolziocorte a Milano. "Non si può essere indifferenti di fronte agli orrori della storia se si vuole evitare che si ripetano"

Studenti e penne nere in visita al Binario 21 della Stazione centrale di Milano per non dimenticare. Nei giorni scorsi il gruppo CulturaInsieme di Calolziocorte ha promosso una trasferta nel capoluogo lombardo per ricordare la tragedia della Shoah pochi giorni dopo la ricorrenza della Giornata della Memoria del 27 gennaio e, idealmente, per tenere viva la memoria di tutti coloro che hanno subìto la deportazione, la prigionia e la morte, "perché non si può essere indifferenti di fronte agli orrori della storia se si vuole evitare che si ripetano".

Il gruppo calolziese alla Stazione Centrale.

Occorre conoscere per non dimenticare, per non diventare di nuovo responsabili di simili tragedie e per impedire che "tra qualche anno la Shoah sia solo ricordata in poche righe sui libri di scuola". Perché - come ricordano sempre i promotori dell'iniziativa "se è vero che la storia non si ripete mai uguale, è pur vero che l’uomo purtroppo sì. E gli avvenimenti della guerra di quest’anno alle nostre porte ce lo dimostrano". Alla visita al Binario 21 hanno aderito un gruppo di cittadini insieme a una rappresentanza del gruppo alpini di Calolziocorte e la classe 3E della scuola secondaria di primo grado "Alessandro Manzoni" di Calolziocorte, i cui alunni hanno scritto questa testimonianza sull’esperienza vissuta insieme.

Il binario da cui partivano i treni con le persone deportate.

"Aver partecipato alla visita al Binario 21 della stazione centrale di Milano insieme a generazioni precedenti alla nostra ci ha fatto riflettere sulla necessità che il passato vada tramandato di generazione in generazione: per questo l’esperienza vissuta si dovrà depositare dentro di noi in modo da poter essere trasmessa a chi verrà dopo di noi. Vedere con i nostri occhi da dove sono partiti gli Ebrei deportati per poi non fare più ritorno ci ha fatto pensare alla crudeltà e alla brutalità di cui l’uomo, pur dotato di intelligenza, può essere capace".

Un momento dell'iniziativa per la memoria.

"L’esperienza è stata talmente forte che per un attimo il passato si è fatto presente: l’ingresso in un luogo così cupo, tetro, con la sensazione di essere soffocati dai rumori assordanti dei treni che passano sopra le teste, ci ha fatto rivivere l’angoscia dei deportati. Le emozioni provate in quel luogo sono difficilmente descrivibili: soprattutto i brividi freddi che ci hanno avvolto passando attraverso i vagoni, solitamente utilizzati per il trasporto bestiame, e invece convertiti al trasporto di esseri umani innocenti".

Una scritta significativa al Binario 21.

"Viaggiare stipati per giorni, senza finestre, con soltanto un secchio per i bisogni corporali…sostare per qualche minuto nel vagone e chiudere gli occhi ci ha fatto percepire l’assurdità di tutto questo! Attraverso questa visita abbiamo avuto modo di riflettere su una parola: indifferenza, scolpita a caratteri cubitali all’ingresso del memoriale; ci ha colpito come queste deportazioni siano avvenute nella totale indifferenza della città di Milano. Leggere su di una parete un’enorme quantità di nomi di persone deportate e scoprire che solo poche sono tornate indietro è stato davvero molto toccante: è inaccettabile essere stati uccisi solo per il fatto di essere nati ebrei! Insomma, a conclusione di questa esperienza, grati per il fatto di averla vissuta insieme a persone appartenenti a generazioni diverse dalla nostra, ci sentiamo di affermare, anzi di gridare, che mai più si dovrà ripetere una simile tragedia!”

La delegazione degli alpini.

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