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Cronaca

I sindaci sfilano con lo striscione per reclamare la variante: «La Lecco-Bergamo, una strada dimenticata»

Iniziativa di protesta, con la carreggiata momentaneamente chiusa, oggi a Cisano. Presenti i sindaci della valle San Martino, diversi esponenti politici e parlamentari. «Fondi per le Olimpiadi e Recovery Fund, prendete i soldi da qui. Dopo 50 anni è ora di agire»

«La Lecco-Bergamo è una strada dimenticata. Se ne parla da oltre 50 anni, ma di passi avanti ne sono stati fatti ben pochi. Ora basta, siamo stanchi di aspettare, è giunto il momento di agire». L'appello forte e chiaro è stato lanciato questa mattina, sabato, a Cisano dai sindaci della valle San Martino e dell'Isola Bergamasca, sostenuti anche da diversi cittadini e operatori economici del territorio, provati e danneggiati da un'arteria sempre più congestionata, inquinante e pericolosa.

Tutti insieme sono tornati a reclamare la variante alla ex 639, chiudendo la strada per una decina di minuti durante i quali i primi cittadini hanno sfilato con uno striscione emblematico con scritto: "La Lecco-Bergamo, una strada dimenticata". Da un lato, quello bergamasco, c'è un progetto che non avanza. Dall'altro, quello lecchese, c'è un cantiere fermo al palo da anni tra Chiuso e Calolzio.

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Una situazione diventata ormai inaccettabile come spiegato in particolare dal sindaco di Cisano Andrea Previtali che ha promosso l'iniziativa di protesta e dal primo cittadino di Torre De' Busi Eleonora Ninkovic che nei giorni scorsi ci ha illustrato nei dettagli i motivi della mobilitazione.

Con loro anche il sindaco del comune capoluogo della Valle, Marco Ghezzi il quale ha ricordato che già nel 1995 a Calolziocorte era stato organizzato un Consiglio comunale aperto proprio sulla Lecco-Bergamo per chiedere la variante, ma da allora nulla di davvero concreto si è mosso. In strada oggi a Cisano anche - tra gli altri - i primi cittadini di Vercurago Paolo Lozza, di Erve Giancarlo Valsecchi, di Caprino Davide Poletti e di Pontida Pierguido Vanalli. 

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Con loro all'iniziativa di Cisano hanno inoltre preso parte diversi esponenti politici e cinque parlamentari del territorio: Gian Mario Fragomeli (Pd), Daniele Belotti (Lega), Elena Carnevali (Pd), Maria Alessandra Gallone (Forza Italia) e Simona Pergreffi (Lega), oltre ai rappresentati delle due province e della Regione, senza dimenticare le associazioni di categoria e il Comitato di Chiuso. In questa fase ancora interlocutoria sindaci e cittadini hanno chiesto alla Provincia, al Pirellone e soprattutto allo Stato di finanziare i nuovi lotti della variante e di far ripartire al più presto i lavori già progettati, a partire dal tunnel di Vercurago.

Ma perchè proprio ora questa protesta? «Perchè in questo momento si sente tanto parlare dei fondi europei del Recovery Fund, di Piani Marshall regionali, di fondi in arrivo da diversi enti pubblici per le Olimpiadi. Ebbene - hanno spiegato alcune delle autorità partecipanti - si inizi proprio dalla Lecco Bergamo,  e si agisca una volta per tutte. Inseriamo la variante tra le opere prioritarie per i prossimi Giochi Invernali durante i quali anche i collegamenti viabilistici saranno di fondamentale importanza».

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