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Migranti, la CISL contro il consigliere Monti: "Pronti ad azioni legali"

Il post della discordia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Questi i fatti: a un post del consigliere provinciale leghista Andrea Monti sulle vicende di Lazzate la segretaria generale della Cisl, Rita Pavan, risponde testualmente “Quanti richiedenti asilo possono essere ospitati in due appartamenti? Quali enormi problemi possono provocare in un paese di oltre 7.000 abitanti? Se tutti i comuni facessero la loro – piccola –  parte, magari si eviterebbero forti concentrazioni solo in alcuni comuni. Che vergogna.”

La risposta di Monti  non si limita a contestare questa affermazione: nella prima parte della risposta, sino al tentativo di trovare  parallelismi tra la concertazione, l’azione sindacale e le vicende di Lazzate, si potrebbe lasciar perdere e derubricare il tutto a opinioni personali, legittime al di là  della loro condivisione. Monti, in pratica,  lamenta il fatto che non ci sia stata informazione preventiva. Ma il sindacato non ha mai fatto e non farebbe  barricate, ad esempio, se un’azienda decidesse di assumere  persone in difficoltà, di qualunque tipo siano, anche senza averlo comunicato preventivamente.

Nella seconda parte, Monti si spinge però a insinuazioni e insulti  privi di ogni fondamento e gravemente lesivi per la Cisl e la sua dirigenza. Scrive infatti “non vi battete per contrastare questa catena dell’accoglienza, che ha moltiplicato i morti e gli schiavi”.

Ora, la Cisl ha condotto battaglie contro ogni forma di sfruttamento nei Paesi poveri, contro la schiavitù e la tratta delle donne (tema affrontato anche nel corso dell’ultimo congresso nazionale a fine giugno), e ha realizzato attraverso il proprio ente di cooperazione, Iscos,  progetti per i  diritti umani in tutto il mondo.  “Noi sì - afferma Rita Pavan -  che abbiamo cercato di aiutarli  anche a casa loro.  Dunque accusarci di indifferenza è semplicemente ridicolo, oltre che falso”.  Ma anche qui, pur destando stupore che un esponente leghista si faccia improvvisamente paladino dei diritti umani di neri, africani e richiedenti asilo, saremmo nel campo delle opinioni personali.

Non è invece accettabile che la Cisl e la sua responsabile nelle province di Monza e Lecco vengano accusati  da Monti di ben altro ancora. Di  fregarsene di quelli che muoiono di stenti nel corso del viaggi,  “attirati dalla vostra rete che vi fa fatturare miliardi”. Di non battersi contro questa catena “che fa bene ai vostri bilanci” concludendo  “voi che dallo Stato ricevete soldi sporchi di sangue!”. Ma come può un politico che fa  parte delle istituzioni scendere a questi livelli e lanciare gravi accuse senza alcun fondamento?

Sfidiamo Monti a dimostrare le accuse gratuite e ingiustificate da lui sostenute, a dimostrare che la Cisl “fattura miliardi” sulla pelle dei richiedenti asilo, che faccia parte di qualche “strana rete”,  o abbia mai ricevuto anche un solo euro da chicchessia per i rifugiati.

La Cisl, semplicemente, pensa  che l’accoglienza sia un dovere di un Paese civile: la questione riguarda  ovviamente pure il nostro territorio.

“Siamo per un modello e  per una accoglienza a basso impatto, che significa numeri piccoli di rifugiati in ogni comune - sottolinea Rita Pavan -, per questo riteniamo che ciascuna Amministrazione possa e debba fare la propria parte. Invocare le informazioni preventive è giusto se non serve semplicemente a far leva sui cittadini per impedire insediamenti anche minimali.

In ogni caso, accuse come quelle usate da Monti  nei nostri confronti sono del tutto infondate, non vere e ingiustificabili. Per questo stiamo valutando con i nostri avvocati la possibilità di adire le vie legali al fine di valutarne la rilevanza. 

La risposta di Monti

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