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Zamperini-Masetti, la famiglia: “Nessun chiarimento nè pentimento”

La famiglia di Masetti, scomparso nel 2021 a 46 anni, ha scritto una lunga lettera per descrivere il rapporto tra i due dirigenti di Fratelli d'Italia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Lo scorso 19 dicembre il giudice di pace di Lecco ha pronunciato il proprio verdetto sulla querela presentata da Marco Masetti nei confronti del consigliere comunale Giacomo Zamperini, entrambi facenti parte di Fratelli d'Italia e venuti alle mani nel 2020. Il giudice ha sentenziato il non doversi procedere per remissione di querela da parte degli eredi: querela ritirata e processo archiviato, quindi. La famiglia di Masetti, scomparso pochi anni fa a 46 anni, ha divulgato una lettera che pubblichiamo integralmente: 

“Dopo aver letto con sorpresa gli articoli riguardo la conclusione del procedimento giudiziario avviato da Marco Masetti avverso Giacomo Zamperini, a tutela della memoria del nostro congiunto, corre l'obbligo di chiedervi di voler pubblicare alcune precisazioni.

All'origine del procedimento non c'è una lite tra i due ma un ceffone elevato dallo Zamperini ai danni del Masetti, il quale non reagì in nessun modo e, dopo essersi sottoposto alle cure del pronto soccorso, intraprese le vie giudiziali e disciplinari interne al partito Fratelli d’Italia.

Essendo la vicenda rimasta impunita dagli organi provinciali, regionali e nazionali interni al partito, si è arrivati fino alla conclusione indagini del procedimento giudiziario.

Il processo sarebbe proseguito fino a sentenza nonostante la morte del querelante essendo il querelato in vita.

La famiglia Masetti era perfettamente a conoscenza del procedimento e ha anche valutato la possibilità di costituirsi parte civile e portare avanti la causa, ma si è preferito rimettere la querela anche per non alimentare il dolore della tragica scomparsa di Marco.

Successivamente, ricevendo una proposta di accordo dalla controparte che si avviava alla candidatura alle elezioni regionali, la famiglia Masetti ha anche creduto di avere conferma di aver fatto la scelta giusta.

A fronte di tale accordo, il querelato ha sostenuto tutte le spese legali, versato un risarcimento sottoforma di donazione in beneficenza e presentato una lettera di scuse alla famiglia Masetti.

Lettera dai toni freddi e formali, dattiloscritta, piena di inesattezze a favore dell’autore, senza nessun riconoscimento di responsabilità. Lettera che la famiglia Masetti non ha assolutamente apprezzato non ravvisando nessun minimo pentimento per l'accaduto. Sarebbero bastate poche parole per augurare buon Natale ed esprimere vicinanza.

Tra Marco e Giacomo Zamperini non vi fu mai nessun chiarimento e i rapporti tra i due sono stati sostanzialmente nulli fino all'ultimo.

Il processo non arriverà mai a sentenza solo per scelta della famiglia Masetti, ma i fatti sono perfettamente chiariti e confermati da dichiarazioni scritte rilasciate dai diversi iscritti al partito presenti che ci riserviamo di rendere pubbliche qualora dovessero essere rilasciate altre dichiarazioni false e denigratorie sulla memoria di Marco ravvisato che l’unico interesse di certi falsi amici di Marco è unicamente la propria campagna elettorale.

La famiglia di Marco Masetti”

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