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Martedì, 19 Marzo 2024
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Le 10 camminate più belle sul Lago di Como

Passeggiate, escursioni e itinerari in cui godere di panorami mozzafiato sul Lario tra le province di Lecco e Como

La bella stagione è ormai entrata nel vivo e in tanti si mettono in marcia lungo i sentieri a caccia di punti panoramici per godersi lo spettacolo della natura e il patrimonio storico che arricchisce il territorio. Il Lario rappresenta un richiamo fortissimo non solo per i residenti, ma anche per chi arriva da fuori, in grado di interessare i vip e gli amanti del trekking, in particolare lungo il rinnovato Sentiero del Viandante.

Lo spot di Giacomo: il cammino intorno al Lario per valorizzare i quattro grandi Sentieri

Con l'avvicinarsi dell'estate abbiamo preparato una lista di camminate sul Lago di Como - fra le province di Lecco e Como - che non pretende ovviamente di essere esaustiva, dal momento che gli itinerari e le passeggiate sul Lario sono tantissime. Ne abbiamo scelte 10  tra le più "popolari". Non prendetela come una classifica vera e propria (impossibile dire quale sia la migliore!), ma come alcuni suggerimenti di passeggiate, alcune alla portata di tutti, altre leggermente più impegnative, per organizzare una gita fuori porta.

Il Sentiero del Viandante

Il re è senza dubbio lui, un percorso che dall'inizio di Lecco risale il lago conducendo sino alla provincia di Sondrio. In tutto, quasi 50 chilometri di continui saliscendi a costa sulle rive del Lario, in uno scenario che offre vedute da mozzare il fiato tra lago e montagna. Per gli amanti del trekking è l'ideale: è possibile infatti percorrerne singoli tratti a proprio piacimento, sfruttando i vicini collegamenti ferroviari lungo i comuni della riviera. Chi vuole percorrerlo nella sua totalità (durata 20 ore circa), può invece suddividerlo in quattro-cinque tappe.

Le attrazioni lungo il Viandante non si contano, tra bellezze naturali, beni achitettonici, ville nobiliari, borghi caratteristici. La sua eccellente esposizione al sole lo rende percorribile in ogni stagione dell'anno. Negli ultimi anni il successo del Viandante è inarrestabile: migliaia di escursionisti giungono nel nostro territorio appostamente per percorrere questo camminamento che affonda le sue radici nei secoli passati e che di recente ha visto rinascere anche il primo tratto fra Lecco e Abbadia.

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(foto montagnelagodicomo.it)

Salita al Monte Barro

Una passeggiata in salita, per arrivare ai 922 metri del Barro, alla portata di tutti, grandi e piccini. I sentieri per arrivare in cima sono 13 (qui l'elenco completo), con difficoltà e tracciati differenti. Consigliamo la salita da Pian Sciresa lungo i Sentieri 304-301, di poco meno di due ore, con passaggi un po' più impegnativi ma decisamente scenografica sul fronte lago e sui monti lecchesi.

Il Parco regionale del Monte Barro racchiude inoltre, nella sua straordinaria biodiversità, una ricchezza di flora e fauna invidiabile, ulteriore motivo di interesse.

Ma è dall'alto che questa escursione regala magie. La vista non teme confronti: il ramo orientale del Lario, le Grigne, il Resegone, la Brianza attraversata dall'Adda. Tutte le meraviglie del Lecchese appaiono nella loro unicità dalla cima del Barro.

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(foto massimo_corti94/Instagram)

Lo spettacolo dell'Alto Lario sul Monte Legnone

Il dislivello complessivo di questa escursione non è banale, 720 metri, da affrontare in due ore e mezzo circa sulla montagna, il Legnone, più alta della nostra provincia con i suoi 2.609 metri. Ma l'escursione è adatta a ogni età.

Il sentiero parte da Pagnona, in Alta Valvarrone, e si snoda lungo una mulattiera. La prima fermata è all'alpeggio di Alpe Subiale, quindi a quello di Bedoledo. Salendo si giunge a una vecchia strada militare: qui la vista sul Lago di Como è mozzafiato. Il sentiero conduce all'Alpe Capo e infine, poco più in alto, al Rifugio Griera a quota 1.725 metri, dove si può godere di una meravigliosa vista panoramica a 360°. 

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(foto dieghito1985/Instagram)

Sentiero per Camaggiore

Poche altre passeggiate offrono una veduta così spettacolare. L'escursione è agevole, alla portata delle famiglie con i bambini, lungo il Sentiero 7 che in circa due ore conduce da Vendrogno all'Alpe Camaggiore, piccolo alpeggio situato sopra Bellano. 

Numerose le attrazioni da visitare mentre si percorre il sentiero, ad esempio la croce vicino alla chiesetta in prossimità del rifugio San Grato. Il punto panoramico sul lago di fronte a Bellano è favoloso, e dà possibilità di ammirare anche la Grigna Settentrionale, il lago di Lugano e il Monte Rosa. Una volta giunti a Camaggiore, si può visitare la splendida chiesetta di San Girolamo.

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(Foto luck884/Instagram)

Sul Grignone dal Cainallo al Rifugio Bietti

Un'escursione per tutti (370 metri di dislivello positivo), con la necessaria prudenza, sulla Grigna Settentrionale, meglio conosciuta come Grignone. Punto di partenza Esino Lario, da dove con l'auto occorre raggiungere la località Cainallo e successivamente il Vo di Moncodeno. La passeggiata inizia qui, da quota 1.400 metri circa, con una prima parte attraverso boschi di faggi e ampi prati, quindi il suggestivo passaggio sotto la Porta di Prada (grande volta in roccia), che apre spettacolari panorami sul lago di Como per giungere poi al Rifugio Bietti-Buzzi, dal quale si snodano altri percorsi impegnativi e più tipicamente montuosi.

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(Foto mickymiao13/Instagram)

La Greenway del Lago di Como

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La più gettonata negli ultimi anni, anche perché per tutti e percorribile in tutte le stagioni, è sicuramente la Greenway del Lago di Como: il percorso va da Colonno a Cadenabbia, è lungo circa 10 km e attraversa i comuni di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra,Tremezzo e Griante, seguendo a tratti l’antica via Regina. Si può decidere di percorrerla tutta (ci vogliono circa 3 ore e mezza) o di farne solo un pezzo, tornando poi con l'autobus o il battello: il bello di questa camminata è che si attraversano i borghi e si gode di meravigliose vedute del lago. L'itinerario si può dividere in 7 tappe, da Colonno a Sala Comacina, da Sala Comacina a Ossuccio, da Ossuccio a Lenno, da Lenno a Mezzegra, da Mezzegra a Tremezzo, da Tremezzo a Griante, da Griante alla fine della Greenway.

Via dei Monti Lariani

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Per chi è ben allenato e vuole cimentarsi in un'escursione più impegnativa, da non perdere la via de Monti Lariani, un trekking escursionistico che percorre la sponda occidentale del lago di Como lungo ben 125 km. Il percorso collega diverse località lungo le montagne, una volta alpeggi (detti mûnt, da cui deriverebbe il nome di “Via dei Monti Lariani") da Cernobbio a Sorico. Si tratta di una strada a un'altezza media di mille metri adatta anche agli escursionisti meno esperti, che offre meravigliosi scorci sulle montagne lombarde. Essendo molto lunga, nulla vieta di dividerla in più tappe. Lungo il percorso presenti diversi rifugi in cui trovare ristoro.

Spina Verde da Camerlata a San fermo con visita al Castello Baradello

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Un'altra gita domenicale classica è quella in Spina Verde da Camerlata a San Fermo, con visita d'obbligo, soprattutto per i bambini, al Castello Baradello (per orari di apertura e visite guidate, consultare il sito spinaverde.it): la "sentinella di pietra", riedificata nel XII secolo da Federico I di Svevia, il Barbarossa, su resti di fortificazioni databili al VI secolo. A 430 metri di quota, il Baradello è uno dei simboli della città e si trova in una posizione dominante su Como. Nelle giornate particolarmente belle e terse si può vedere anche Milano. Il percorso si può imboccare da entrambi i lati: se si sale da Camerlata bisogna prendere via Santa Brigida, se invece si parte da San Fermo, bisogna salire da via Garibaldi. Da Camerlata ci si inerpica lungo la strada ciottolata fino al parco delle Rimembranze, con il Monumento alla memoria dei caduti. Da qui, seguendo i cartelli escursionistici, si arriva alla torre del Baradello.

Proseguendo, invece, per Respaù si arriva all’area degli scavi archeologici di Pianvalle, dove si trovava l'abitato di Comum Oppidum, centro dei Celti golasecchiani nell'Età del Ferro. La passeggiata può proseguire fino a San Fermo oppure terminare alla Croce di Sant'Eutichio: qui si trova una grande croce di ferro e un punto panoramico con vista mozzafiato sulla città e sul primo bacino del lago di Como. Guarda il Baradello visto dal drone

4 - Passeggiata delle baite di Brunate

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Per un comasco la classica gita fuori porta è a Brunate. Da qui partono moltissimi sentieri, ma la camminata tradizionale è quella delle baite. Un percorso di circa 2 ore e mezza senza particolari difficoltà, consigliata a tutta la famiglia e agli appassionati mountain bike, per godere della vista sul lago di Como. Si parte dal piazzale della funicolare a Brunate da cui si può proseguire verso San Maurizio (e una tappa al Faro Voltiano è sempre consigliata: la vista è impagabile!). Da San Maurizio si sale fino alla località Cao, dove si trova santuario di Santa Rita, il più piccolo d'Europa. Dal piazzale del Cao l’itinerario prosegue a piedi lungo una mulattiera che porta nel bosco: è da qui che inizia la vera e propria passeggiata della baite, perché lungo la strada si incontrano alcuni ristori (baita Carla, baita Bondella, baita Boletto) in cui è possibile fermarsi per pranzare con i piatti tipici o fare una rigenerante merenda. Ma di certo non mancano gli spazi per un picnic sdraiati al sole. Dopo un'oretta di cammino si arriva al Monte Boletto, da cui gustarsi il panorama sul lago, e proseguendo si raggiunge il Bollettone. Chi è più allenato e ha voglia di camminare in altre 2 ore può raggiungere il monte Palanzone. Il rientro a Brunate lungo lo stesso sentiero dell’andata.

Montepiatto a Torno e la Pietra Pendula

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Un'altra bella escursione sul Lago è quella sul Montepiatto a Torno, alla scoperta della Pietra Pendula. Si parte da Torno (dove si può arrivare in battello da Como, perché no?), dove una volta giunti al Largo degli Alpini si sale sulla destra da una mulattiera a gradini. A metà di questa mulattiera si incontra la "Roccia di san Carlo Borromeo", secondo la leggenda usata dal santo per alzarsi in volo insieme alle monache dell'antico convento di Montepiatto, salvato dalla peste nel 1598, e poi "planare" direttamente sul Sacro Monte di Varese. A Montepiatto da non perdere la vista meravigliosa dal belvedere della chiesa di Santa Elisabetta. A pochi metri si trova la Pietra Pendula, due rocce riconoscibili dalla caratteristica forma di un enorme fungo, formato da due pietre, la più grande in bilico sulla più piccola. Si tratta di un blocco di granito ghiandone proveniente da imponenti movimenti glaciali che ne hanno reso possibile lo spostamento dalla Val Masino. Si depositò qui 50-60mila anni fa. Il masso poggia su un basamento di roccia calcarea locale, presumibilmente forgiata dall'uomo. 

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