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Un nuovo servizio di telefonia sociale in aiuto dei più fragili

In cosa consiste il progetto avviato da Ats Brianza in accordo con Auser Lecco e i comuni del territorio

Un servizio di contact-center a favore di cittadini fragili individuati dai servizi sociali dei comuni. Consiste in questo il progetto "Servizio di Telefonia Sociale" al via nei prossimi giorni su iniziativa di Ats Brianza. "Sulla scorta di precedenti esperienze di telefonia sociale svolte sul territorio - spiega il direttore generale Carmelo Scarcella - abbiamo voluto mettere in campo una nuova modalità di erogazione che vede il pieno coinvolgimento dei comuni. L’obiettivo auspicato è quello di consentire una migliore conoscenza delle problematiche relative alle fasce deboli, consentendo ai Servizi sociali dei singoli territorio un’efficace presa in carico".

A seguito di un bando di gara, il servizio è stato affidato, ad Auser Lecco, in associazione con Auser volontariato Brianza. Il progetto ha la durata di un anno e si prevede il coinvolgimento e la presa in carico di almeno 1.500 persone su tutto il territorio delle province di Lecco e Monza Brianza. "Con questa iniziativa vogliamo favorire la realizzazione di reti sussidiarie di supporto che possano intervenire in presenza di fragilità sanitarie, sociali e socioeconomiche".

Diversi gli obiettivi del progetto. Non solo fornire una risposta integrata di supporto ai servizi sociali per la presa in carico del soggetto fragile e favorire la sinergia di tutti gli attori della rete territoriale, ma soprattutto intercettare precocemente i bisogni. Più in generale lo scopo di questa nuova telefonia sociale è quello di ridurre o prevenire l’isolamento in persone con fragilità.  

Il progetto è rivolto a molteplici categorie di destinatari. Con l’attività di telefonia sociale sarà possibile offrire un ascolto attivo, capace di interpretare i bisogni della persona e individuare tempestivamente criticità e disagi emergenti. E poi ancora garantire un sistema sempre attivo e qualificato di supporto sociale, che contrasti l’isolamento e la solitudine.

"L’elemento di innovazione che caratterizza l’iniziativa - sottolinea inoltre Scarcella - è legato al ruolo centrale attribuito ai Servizi sociali dei comuni: sono infatti gli assistenti sociali ad individuare i potenziali beneficiari e ad avviare l’aggancio al progetto, oltre che a mantenere un raccordo stretto con Auser. Ciò consentirà di valutare nel concreto le possibili ricadute positive sul processo di presa in carico del servizio sociale di base. Spetterà agli ambiti ed ai Comuni del territorio valutare successivamente se, ed in quale modo, il modello di intervento integrato proposto con tale progetto, possa risultare utile per concorrere a garantire una reale presa in carico dei bisogni dei loro cittadini più fragili garantendone la continuità nel tempo".

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