rotate-mobile
Attualità Val San Martino / Via Fratelli Calvi

La Rsa che punta su green e rinnovabili. Anche contro l'allarme bollette

Il direttore Venturini illustra la scelta della Casa di riposo di Calolzio: "In arrivo i pannelli solari e una moderna centrale termica. Ma la politica faccia la sua parte con aiuti concreti"

Nell'ultimo periodo dell'emergenza covid era stata tra le prime Rsa in Italia a riaprire "in sicurezza" ai parenti "perchè conta anche il benessere psicologico dell'anziano", richiamando così a Calolzio le telecamere Rai per parlare di questa scelta. Poi l'iniziativa del metodo Montessori per coinvolgere sempre di più gli ospiti con edicola, manicure, attività in compagnia e sala Tv allo scopo di rendere la casa di riposo come casa propria. Ora la Rsa "Madonna della Fiducia" guarda nuovamente al futuro decidendo di puntare sul green e la sostenibilità, anche per affrontare uno dei temi di più stretta e allarmante attualità: il caro bollette. Il direttore generale Ivano Venturini (nella foto sotto), l'arciprete di Calolzio don Giancarlo Scarpellini e il Direttore sanitario Davide Fumagalli hanno studiato infatti una serie di misure per cercare di non gravare sulle famiglie, aiutando allo stesso tempo l'ambiente e tenendo al primo posto la qualità del servizio offerto ai nonni.

Addio anche alle bottiglie di plastica

Tre i fronti. Il primo riguarda un progetto già approvato per collocare sui tetti della Rsa un innovativo impianto di pannelli solari con conseguente abbattimento di buona parte dei costi dell'elettricità, seguendo un piano di ammortamento della durata di 4 anni. Le opere dovrebbero iniziare a gennaio e concludersi nel giro di tre mesi. Secondo aspetto: il rinnovo della centrale termica con impianti di ultima generazione. Terzo: l'eliminazione delle bottiglie di plastica, già avviata sostituendo le bottigliette con le colonnine di erogazione dell'acqua potabile.

Ben 93.000 euro l'ultima bolletta del gas, si viaggia verso il triplo

Intanto però l'emergenza costi e rincari si fa già sentire, confermando l'allarme lanciato anche da altre Case di riposo e organizzazioni sindacali. L'ultima bolletta del gas (relativa al periodo ottobre/gennaio e vari adeguamenti) per scaldare la Residenza sanitario assistenziale di Calolzio - dove sono accolti un centinaio di ospiti più il personale - ha raggiunto quota 93.000 euro e ci saranno altre rate, tra l'altro aggravate da guerra e situazione internazionale. Fino al 2021 si pagavano 80/85mila euro all'anno, ora la cifra complessiva annua potrebbe quasi triplicare.

A Venturini abbiamo rivolto un'intervista per parlare delle nuove misure e del recente decreto Aiuti. "La nostra, come tante altre Rsa, sta facendo il massimo per non gravare sugli utenti - è il messaggio da lui lanciato - ma la politica e le istituzioni devono fare la loro parte, anche a livello nazionale in termini di aiuti concreti. Altrimento in tanti o aumenteranno le rette o rischieranno perfino di chiudere".

L'intervista: "Urgono aiuti concreti per non gravare sulle famiglie"

Ivano Venturini-3

Dalle prime battute vedo in lei uno sguardo critico quando le parlo di Decreti aiuto e di attenzione della politica verso le strutture socio assistenziali... 

"Certo! Nessun ristoro è stato previsto contro il caro energia per le realtà no profit che gestiscono i servizi di assistenza residenziale per le persone fragili, il trasporto infermi, le attività di contrasto alle disuguaglianze e tutte le azioni di aiuto in generale. Il D.L. Aiuti bis è stato approvato al Senato senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche agli enti del Terzo settore: pessimo indicatore di una politica che a parole predica bene…..ma nei fatti? Mi permetto di richiamare le recenti osservazioni di Stefano Zamagni (mio professore all’Università) secondo le quali, nell’economia della reciprocità, l’ordine sociale tripolare: Stato - Mercato - Terzo settore dovrebbe essere la via maestra. Invece l’aggettivo numerale 'terzo' di fatto condanna il terzo settore ad un ruolo decisamente residuale".

Mi faccia un esempio.

"Prendiamo il Pnrr, non tanto per le poche risorse destinate alle Rsa, ma per il fatto stesso che il legislatore abbia determinato che 'l’azione pubblica potrà' invece di un dovrà avvalersi del settore no profit e di fatto non si parla mai di co-programmazione delle attività e dei servizi erogati. Parimenti alle imprese profit, le realtà del terzo settore subiscono pesantemente le conseguenze di questa crisi energetica, ma diversamente delle prime è impensabile che possano scaricare gli aumenti dei costi sui loro clienti (anziani, disabili e sulle fragilità in generale). Non voglio banalizzare, ma pagare una pizza 50 cent in più per caro energia è una scelta: mangio o non mangio la pizza. Mettere le mani nei risparmi di una vita di una persona anziana per sostenere i costi delle rette di ricovero che aumentano a me lascia l’amaro in bocca. La Politica nazionale e regionale deve assolutamente farsi carico di questa criticità in quanto dimenticare il Terzo Settore equivale a lasciare alla deriva chi è in una condizione di sofferenza in generale".

Quindi, cosa può succedere?

"La realtà è che siamo a un bivio: o ce la facciamo con le nostre forze o lentamente con questo trend negativo molte Fondazioni, Enti, Associazioni saranno destinate alla cessazione delle loro attività. Con un  danno sociale incredibile. Servono meno riunioni e più fatti per evitare il peggio".

Il Vostro Ente cosa ha deciso di fare per contrastare il caro energia?

"Ci siamo affidati in parte alle cosiddette energie rinnovabili. Abbiamo sviluppato un progetto per produzione di energia pulita tramite un impianto fotovoltaico di 130.000 kw che produrrà circa il 40% del fabbisogno di energia elettrica della nostra struttura. Oltre al risparmio economico è bene ricordare che in un anno di esercizio dell’impianto si eviterà di immettere nell’atmosfera circa 107.000 kg di CO2 con un vantaggio anche in termini ambientali, altro aspetto importante. Inoltre abbiamo predisposto il rinnovo della centrale termica della struttura riducendo il numero di bruciatori da tre a due e con caldaie di ultimissima generazione che garantiranno il massimo sfruttamento dell’energia prodotta con degli importanti risparmi in termini economici".

Ho visto passando in struttura un'altra iniziativa green, ce ne parli.

"Sì, abbiamo deciso di dare anche noi un contributo all’abbattimento del consumo di plastica. Dal mese di agosto abbiamo installato con il contributo di Sistemi Italiani Ristorazione delle colonnine di erogazione acqua potabile che microfiltrata e raffrescata sarà a disposizione degli ospiti e dei dipendenti con un abbattimento stimabile in 180.000 bottiglie di plastica all’anno".

Abbiamo saputo del suo impegno come Direttore generale anche in un'altra Rsa del territorio, è così?

"Confermo. Dal mese di luglio scorso è stata siglata una convenzione fra la Rsa di Calolziocorte e la Fondazione Frigerio di Brivio. Da cittadino briviese sono lusingato che abbiano proposto al sottoscritto questo incarico a scavalco. Li accompagnerò per 12 mesi e nel contempo insieme al Presidente ed al Cda della Fondazione Rsa Brivio avremo modo di identificare idoneo professionista che assumerà la direzione generale dell’Ente".

Quindi Lei resterà a Calolziocorte?

"Assolutamente sì, anche perché il Nostro Ente Ecclesiastico secondo quanto disposto dalla Diocesi di Bergamo transiterà a breve anch’esso nel terzo settore. Ci sarà molto lavoro da fare, anche considerando il momento e i temi molto delicati di cui abbiamo parlato".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Rsa che punta su green e rinnovabili. Anche contro l'allarme bollette

LeccoToday è in caricamento