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Non solo lago: le 5 "pozze" più belle tra Lecco e provincia

Alla scoperta di alcuni scorci suggestivi creati dai torrenti nel territorio lecchese: una guida per escursioni nelle quali è anche possibile rinfrescarsi durante la stagione calda

Caldo torrido? In provincia di Lecco, oltre a un tuffo nel lago, c'è anche un'altra possibilità per rinfrescarsi, o comunque per ammirare splendidi scorci naturali tra Lario e monti. Stiamo parlando delle pozze create dai torrenti che scendono a valle non solo nella città capoluogo ma anche, e soprattutto, in alcuni comuni del territorio. Alcune di queste "vasche naturali" sono più profonde con la possibilità di fare qualche bracciata, altre più piccole, ma sempre ottime per immergersi anche solo con le gambe.

Ve ne proponiamo alcune delle più belle e frequentate. Una selezione, suggerita anche da alcuni nostri lettori, nella quale non inseriamo ancora le pozze di Valmadrera, dato che sono tuttora in corso alcuni lavori di adeguamento dei sentieri per poterle raggiungere. Queste cinque pozze sono facilmente raggiungibili, ma occorre prestare sempre la dovuta attenzione, sia durante la camminata, sia durante l'ingresso in acqua.

Le pozze di Erve, acqua in stile Maldive

Pozze-Erve-4

La più famose sono senza dubbio le pozze di Erve. "Tutti pazzi per le pozze" avevamo titolato in un primo articolo pubblicato ormai quattro anni fa, nel quale descrivevamo il successo di queste vasche naturali create dal torrente Gallavesa nel comune dell'alta valle San Martino, nei pressi della salita per il Resegone. Qualcuno arrivò a parlare di una versione lecchese delle Maldive di Milano, richiamando quelle della Valle Verzasca diventate celebri qualche tempo prima.

Belle, fresche, inserite in un suggestivo scenario naturale, le pozze di Erve possono essere raggiunte parcheggiando l'auto in una delle aree di sosta del piccolo paese di circa 800 abitanti, dopo essere saliti in auto da Calolziocorte lungo la Sp 181. Si imbocca poi il sentiero per Capanna Monza e in una decina di minuti a piedi si arriva alla meta. Un consiglio? Per chi può è meglio fare questa escursione in settimana: soprattutto d'estate le pozze sono prese d'assalto dai turisti provenienti anche da fuori provincia. In passato i Comuni di Calolzio e Erve avevano organizzato anche un servizio di bus navetta per evitare l'arrivo di troppe auto in altura.

A Introbio la vasca creata dal torrente Troggia

In Valsassina il torrente Troggia, che nasce dal lago di Sasso sotto al Pizzo dei Tre Signori e attraversa la Val Biandino, crea una spettacolare cascata. Una meraviglia della natura, rumorosa e vigorosa. Le cascate della Troggia si trovano a Introbio e sono raggiungibili con un sentiero che parte dalla strada Provinciale (dalla quale sono già visibili) ed è lungo circa un chilometro. Risalendo lungo il letto del torrente, si giunge a un'ampia e fresca pozza che prende forma proprio dalla cascata.

La cascata del Cenghen ad Abbadia

Cascata Alanis Abbadia-2

I lecchesi la conoscono bene, i turisti un po' meno. Per raggiungerla basta percorrere un sentiero abbastanza semplice con partenza dalla frazione di Crebbio sulle alture di Abbadia Lariana, oppure arrivare dalle località Borbino e Linzanico. Poi, dopo circa un'ora a piedi, la si potrà ammirare immersa nel bosco in tutta la sua forza e bellezza naturale.

Stiamo parlando della cascata del Cenghen, uno spettacolare getto d'acqua creato dal torrente Zerbo che scende dalle montagne sopra Abbadia, a poca distanza dal Sentiero del Viandante che proprio in quella zona è stato potenziato anche con il collegamento verso Pradello e Lecco. La meta è a circa 600 metri di altitudine. La cascata - alta circa 50 metri - crea un'ampia pozza di acqua fredda e cristallina dove soprattutto nel caldo della stagione estiva sono in tanti ad andare a rinfrescarsi, sedendosi tra il verde e le rocce, oppure (i più temerari, amici a quattro zampe compresi) immergendosi per qualche minuto.

Le pozze di Bonacina, rione alto di Lecco

Pozze Bonacina-2

Anche nella città capoluogo di Lecco è possibile immergersi in fresche e azzurre pozze. Basta raggiungere il rione di Bonacina e incamminarsi poi lungo via Sant'Egidio. Da qui si imbocca quindi il sentiero che conduce nel bosco dove il torrente Caldone crea alcune vasche d'acqua nelle quali è possibile rinfrescarsi e fare perfino due bracciate. Un'oasi verde ideale per una camminata rigenerante nel caldo dell'estate. 

Le pozze di Era a Mandello

Di quelle citate sono forse le meno conosciute, ma non per questo meno belle e meritevoli di una visita. Stiamo parlando delle pozze della località Era nel territorio comunale di Mandello del Lario. Per raggiungerle occorre percorrere il Sentiero del Fiume, classificato dal Cai Grigne con il segnavia n.15b. Si tratta di un'escursione abbastanza impegnativa anche per l'impiego di catene in alcuni tratti. Si parte dalla frazione di Sonvico sopra Somana, dai 377 metri di altitudine iniziali si arriva agli 832 dell'Alpe di Era, per una camminata di circa due ore. Lungo questa tratta si possono trovare le pozze di Era, formate dal torrente di Era in più punti.

Sempre a Mandello, una meta più semplice, con una pozza più piccola ma sempre rinfrescante e suggestiva, si trova lungo il sentiero di Rongio con partenza del ristorante il Verde e salita verso la Grotta dell'Acqua Bianca. Anche qui partono alcuni sentieri (meno semplici) che si ricollegano poi con Somana e la salite per Era.

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